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Associazione Fort Alamo

3 e 4 marzo, ore 21

MALEDETTI FRANCESI

vite da chansonnier e canti ribelli

Dopo performance da cabaret, saggi comico-musicali e progetti teatrali, Giangilberto Monti riassume il repertorio francese che ama da sempre. Le sue traduzioni di Vian, Ferré, Gainsbourg e Renaud, sono state pubblicate su album musicali, saggi e libri storici, come il suo Maledetti Francesi (2011, NdA), citata da Gianni Mura su Repubblica come tra i libri da ricordare di quell’anno.

Qui lo chansonnier milanese racconta a braccio gli esordi del cantautorato francese, ricorda aneddoti e frammenti di storia d’oltralpe, parla di come la canzone poetica abbia attraversato il Novecento. E lo fa interpretando le più belle canzoni dei maudits francesi per eccellenza: dalla poliedricità di Boris Vian ai testi disperati e barricaderi di Leo Ferré, dalle provocazioni poetiche di Serge Gainsbourg alle strofe strappacuore di Jacques Brel, fino agli sberleffi di Georges Brassens, uno dei principali ispiratori del cantautorato italiano, e all’ironica durezza di Renaud, ultimo dei classici maudits d’oltralpe.

Le utopie e il ribellismo di sempre si ritrovano nelle parole di questi artisti, tra folk e ballad d’autore, che Monti interpreta accompagnato dai suoi musicisti. Una narrazione musicale da conduttore appassionato e curioso, mostrando al pubblico quella contaminazione tra poesia, musica e comicità che da sempre è patrimonio dei nostri cugini francofoni.
 

Dalla stampa

“Monti chansonnier, bravo e maledetto, nel nome di Vian” – La Repubblica
“L’esibizione di Monti scorre via con insolita vivacità, tra rumori libertari, celebrazioni della donna, dell’amore, e della trasgressione linguistica e morale” –  Il Giornale
“Note maledette in libertà di Giangilberto Monti” – Il Manifesto

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con Giangilberto Monti

Biglietto 20€ (intero), 15€ (ridotto)

GIANGILBERTO MONTI

Scrittore e chansonnier, Giangilberto Monti scrive le prime canzoni a metà degli anni Settanta. Frequenta il mondo delle etichette indipendenti di quel periodo, conosce il produttore Nanni Ricordi e i cantautori Ricky Gianco e Ivan Cattaneo e si laurea in Ingegneria a Milano, firmando subito dopo per la CBS, ora Sony Music. Nei suoi primi album (L’ordine è pubblico?, 1978; Il giro del giorno, 1979; E domani?, 1981) alterna testi poetici di impegno civile a brani sarcastici sulla società dell’epoca.
Intraprende una parallela attività teatrale: studia canto con Cathy Berberian, recita con Dario Fo e Franca Rame, si diploma alla Civica Scuola d’Arte Drammatica di Milano e scrive con Flavio Premoli, tastierista della PFM, la rock-opera
Guardie e Ladri (1982), un album che ospita tra gli altri Alberto Camerini, Francesco Di Giacomo del Banco, Anna Oxa e il vocalist Bernardo Lanzetti. Sempre con Premoli scrive canzoni per Fiordaliso e Anna Oxa, firmando con il violinista Mauro Pagani La mia razza (1990), per Mia Martini.
Lungo gli anni Ottanta frequenta l’ambiente dello Zelig di Milano, collaborando come autore con i comici Aldo Baglio e Giovanni Storti – del futuro trio Aldo, Giovanni & Giacomo – il cabarettista Marco Della Noce e il duo dei Fichi d’India. Scrive e recita con l’attrice Lella Costa, realizza spettacoli di teatro-canzone con il jazzista Gaetano Liguori e il compositore Sergio Conforti, il Rocco Tanica di Elio & Le Storie Tese, firma sceneggiati per la Radio Svizzera Italiana.
Dopo aver messo in scena con la jazzista Laura Fedele il repertorio musicale di Dario Fo (1999-2000), sviluppa un’attività di scrittore e saggista con Garzanti, che gli pubblica il Dizionario dei Cantautori (2003-2005), firmato con Veronica Di Pietro, e il Dizionario dei Comici e del Cabaret (2008). Negli stessi anni rievoca il periodo sessantottino con lo spettacolo
Un po’ dopo il piombo e l’album di brani inediti Ce n’est qu’un début, a cui seguirà il CD Comicanti – entrambi pubblicati con Carosello Records – nel quale duetta con una quindicina di artisti comici, interpretando i migliori brani della comicità musicale italiana, da Ettore Petrolini a Dario Fo. La sua versione teatrale, diretta da Vito Molinari, lo vede sul palco con Flavio Oreglio e Stefano Nosei (2010-2011).
Dal 1994 sviluppa la sua passione per la musica francese: intraprende una lunga ricerca sull’opera di Boris Vian, curando con Giulia Colace il volume
Boris Vian-Le canzoni (Marcos y Marcos), pubblica un’omonima scelta di brani dell’artista francese, da lui adattati in italiano (Manifesto) e mette in scena La Banda Bonnot – storia del bandito anarchico Jules Bonnot, su canzoni inedite di Vian – che nel 2004 vince il Prix Suisse come radiodramma musicale ed esce in CD per la FolkClub Ethnosuoni. Due anni dopo sarà la volta di Maledette Canzoni – omaggio discografico a Vian, Léo Ferré e Serge Gainsbourg, di cui Monti è il primo in Italia a tradurne i brani – seguito nel 2011 dal progetto Belle Équipe, show musicale con il comico Alberto Patrucco e la cantautrice Andrea Mirò, preceduto da Maledetti Francesi (NdA, 2010), un libro nel quale racconta i canti ribelli e le vite degli chansonnier, gli stessi che hanno segnato la storia del nostro cantautorato. 

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